Gruppo folk “Is Meurreddus”

Il Gruppo Folk IglesiasIs Meurreddus” che, con la sua denominazione, ha sempre inteso conservare la memoria storica della tipicità degli abiti tradizionali della Città, in particolare, e dell’area sulcitana, in generale, compie ormai i 40 anni di attività.

Il gruppo può sentirsi onorato di rappresentare Iglesias nelle Sagre più importanti della Sardegna, quali quelle di Nuoro, Cagliari, Sassari, Muravera, Selargius, così come a Videolina in uno degli appuntamenti del mercoledì del 2003 e del sabato del 2004.
Ogni anno, come da tradizione, organizza insieme alla Pro Loco la rassegna di gruppi internazionali “Ballo in Villa di Chiesa”

Nel 1986 riceve dall’Ente Provinciale per il Turismo di Nuoro l’attestato d’onore per “il notevole successo e viva simpatia”; nel 1999 gli viene conferito dall’Associazione Culturale “Lao Silesu” una pergamena e medaglia d’oro per “le benemerenze acquisite dalla costituzione”; a Cagliari, ancora una volta, è classificato fra i primi tre gruppi folk, per eleganza, compostezza, varietà e bellezza dei costumi.
Presente in ogni occasione di raduno folkloristico o nelle cerimonie ufficiali, presenta gli abiti di gala, relativi alla classe borghese ” Sa Nostrada ” e a quella terriera “Sa Massaia Antiga”, che si differenziano in modo netto.

“Is Nostradas” (borghesia- nobiltà)

Descrizione: gonna ampia a piegoni (tavellas) di seta, di broccato, di velluto, di taffetà, di stoffe damascate, denominata “su Manteu“. Corpetto (su gipponi) di color amaranto o di raso rosso con ricami o applicazioni colorate, molto eleganti, sul quale viene incrociata “sa Perra”, delicato fazzoletto di seta, triangolare con frangia elaborata; nelle maniche del corpetto bottoni d’oro o d’argento, a forma di melagrana o di mammella. Sul capo una bellissima cuffia di raso rossa, una mantiglia bianca (o fazzoletto) “su Munkadori Bianku” di tulle o di mussola, finemente ricamato, annodato sul seno, con sopra la celebre “Mantilla” di raso azzurro e bianco (nero e bianco per le vedove). Grembiule (su panneddu o deventali) nero o di altro color scuro, anche ricamato da una parte, di broccato o di seta o di pizzo, lungo (nelle signorine è corto). Una caratteristica camicia, con ampie maniche con “is Polanias”, e una elegante sottogonna completano il corredo.
Sono elementi particolari: un ventaglio e un fazzolettino ricamato, bianco.

“Is Meurreddus”

Descrizione: gli uomini (“is meurreddus” per il colore nero dell’abito) usano un costume, differente da quello degli altri sardi: le brache (“is craccionis de tanad”) a campana, lunghe di orbace, fin sotto le ginocchia su calzoni bianchi di lino o di tela. Coprono le scarpe e le gambe con “is craccias o crazzas” (calzettoni di panno o di orbace). La cintura è di cuoio lavorato artisticamente o una fascia di seta su cui stava la daga o uno spadino dalle linee eleganti. 
Indossano un corpetto di panno nero o blu notte oppure azzurro (ricchi proprietari) con bottoni d’oro o d’argento (nell’ abito dei vedovi) di due tipi: “is tundus”, simili a quelli femminili, più piccoli, e “is larus”, di forma piatta con un fiore o una spiga al centro.
Sul capo “Sa Berritta” di panno nero con una bandana arabescata rossa che si può usare anche sulla cintura. Anticamente era usato, dai ricchi proprietari, in occasione delle nozze o delle ricorrenze solenni, pure “Su Sombreri”, capello di feltro nero o grigio a larghe falde, con una retina di seta nera. Altri elementi del corredo maschile: “Su Serenikku”, bello ed elegante, tipo di giaccone con cappuccio; “Su Gabbanu”, cappotto con cappuccio; “s’’esti o besti de peddi” (una mastrucca) un’elegante giubbetta con o senza cappuccio; la camicia bianca è tipicamente iberica, come l’abito, con ampio colletto e maniche abbastanza larghe,inamidate.

“Is Massajas antigas”  

“Is Massajas antigas” (ricche contadine o proprietarie terriere – abito di gala)

Descrizione
: gonna di orbace o di lana pettinata, rossa o verde scuro, interamente plissettata a mano, con una tipica bordatura, più in basso della vita; gonna bellissima e ampia, denominata “Sa Mesu Grana”, di probabile origine greco – bizantino,come il copricapo. Corpetto di stoffa pregiato di color rosso scuro (“Su Pannu Gottu”) con maniche di broccato antico o dorato, impreziosito da numerosi bottoni d’oro. Fazzoletto triangolare di seta per fasciare il seno. Sul capo una caratteristica cuffia di raso azzurro, un fazzoletto di tulle ricamato e sopra un ampia mantelletta di orbace fino o di panno (di color bianco o celestino) denominato “Su Pannicciu de Korò”, grembiule nero o a disegni dai colori tenui, scarpette nere o di broccato.

 

“Is Massajas antigas” (abito giornaliero).

Descrizione: le contadine iglesienti usavano indossare, d’estate, un grande fazzoletto arabescato a colori tenui o vivaci. Detto copricapo, denominato “muccadori o muncadori mannu o de corò (coroi)”, era di solito messo sul capo come una mantiglia oppure annodato sotto il mento o sulla testa o ancora dietro il collo o con le cocche sollevate sul capo.Conferiva loro un aspetto singolare, quasi esotico.
D’inverno, quando si usava “su panneddu tanau o de tanat”, sotto di questa mantella di orbace si metteva il fazzoletto arabescato, facendo arrotolare le estremità e legandole sul capo; prendeva allora il nome di “s’antocca”.
Lo scialle delle contadine e delle popolane iglesienti (poi diffusosi anche fra le nostradas e le ricche massaie), compare tra la fine dell’800 e i primi del ‘900, importato dalla Spagna e dalla penisola, e sostituisce “su panneddu”. Diventa un capo di abbigliamento, molto elegante, quando sarà finemente ricamato (“a mata de seda”) multicolore o di singola tonalità (dorate con riflessi vari o di color ruggine). I motivi sono diversi, particolarmente caratteristici: fiori, pampini, grappoli d’uva, spighe di grano, elementi tutti della cultura rurale. Lo scialle ricamato era indossato per feste solenni o per cerimonie.

Per entrare in contatto con il gruppo folk vi consigliamo di visitare la pagina Facebook: Gruppo Folk Iglesias